Il momento, purtroppo è arrivato. La chiusura del calcio giovanile era nell’aria da qualche giorno, e senza smentirmi è arrivato puntuale. Un colpo per i nostri giovanissimi atleti e anche qualcuno meno giovane del calcio dilettantistico in generale, che vivrà nelle prossime settimane, nella speranza di ricominciare nuovamente, prima possibile, dopo il primo tremendo stop, dei primi mesi dell’anno. Il ministro dello sport Vincenzo Spadafora, pubblica nel proprio profilo social un commento non molto condiviso nel pensiero, da tante persone. Nei commenti troviamo, “che amarezza… lo sapevamo perfettamente già domenica scorsa… È stata una settimana di agonia lenta e dolorosa. E sappiamo perfettamente che lo stop non sarà solo fino al 24 novembre”. Un secondo commento: “Caro Ministro sono un medico e da mesi sono impegnato in prima linea contro il Covid. Ma sono anche un atleta, un nuotatore e avrò difficoltà senza una piscina a trovare quell’oretta di svago per scaricare lo stress e la tensione del lavoro ospedaliero. Nelle piscine e nelle palestre ci si contagia non di Sars Cov2 ma di valori sportivi che Lei non ha saputo difendere”. Il ministro aveva tranquillizzato nei giorni scorsi attraverso il proprio profilo, le categorie sportive; il 19 ottobre ’20 pubblicava: <<Del resto, nessuna evidenza scientifica denuncia focolai in relazione all’allenamento individuale nei luoghi controllati. Sarebbe stato peggio spingere migliaia di appassionati e di giovani nei parchi cittadini piuttosto che proseguire in luoghi che rispettano regole e protocolli>>. Il 23 ottobre: <<So bene che i gestori di palestre, piscine e centri sportivi sono stati scrupolosi nel rispetto delle indicazioni date finora e la dimostrazione è che non vi sono focolai riconducibili a questi luoghi>>. Qualsiasi commento è superfluo.
Rimane solo il calcio giovanile nazionale, sicuramente solo qualche giorno in pìù.
A seguire uno stralcio pubblicato oggi dal ministro dello sport, nel proprio profilo social:
<<Purtroppo palestre, piscine, competizioni dilettantistiche (a esclusione di quelle nazionali), sono sospese.
Ho compiuto ogni sforzo possibile per evitare la sospensione delle attività, compresa l’emanazione solo tre giorni fa di un protocollo con regole ancora più stringenti. Purtroppo però non è servito a nulla perché i dati sono peggiorati e ancora una volta stavamo rischiando di andare verso il collasso del Sistema sanitario.
L’impegno e la responsabilità dimostrata dai gestori di palestre e piscine in questi mesi sono stati esemplari. So bene quanto abbiano investito anche con risorse proprie, nonostante le difficoltà e il calo delle iscrizioni, per continuare a far praticare sport in assoluta sicurezza.
Mi auguro che il mondo dello sport possa riprendere il prima possibile perché, oltre al lato economico, è fondamentale per il benessere fisico e psicologico, e per tante ragazze e ragazzi rappresenta oltre che uno sfogo positivo e una passione anche un argine alla marginalità e all’illegalità>>.
Rosolino Ciprì
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