Non si può ricominciare: dalla Serie A, alla Prima Categoria

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Si discute a tutti i livelli, riprendere si riprendere no. Si parla della teoria, giustamente, del protocollo medico-scientifico.

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Discutono i vari Presidenti di tutte le istituzioni, i vari Ministri, i vari Professori e Dottori, e anche coloro i quali si dimettono. In questo momento non è certa né la data sulla ripresa degli allenamenti, né la prosecuzione dei tanti campionati. E comunque un conto è la teoria, altro è la messa in pratica di misure di sicurezza, che nei fatti risultano inverosimile. Ad esempio, i tamponi; contando il numero delle persone che dovrebbero essere sottoposte al test, si parla di decine di migliaia. Ciò, forse possibile nella serie maggiore, e in tutte le altre categorie fino ai dilettanti? impossibile! anche perché dovrebbero poi essere replicati a cadenza regolare per monitorare la sopravvenienza di un contagiato.

Andiamo per mettere in sicurezza il gruppo squadra. Tutte le persone che ruotano e lavorano attorno a un club, dovranno essere riuniti in un’unica struttura, senza avere la possibilità di tornare a casa ed entrare eventualmente in contatto con possibili contagiati. Anche nei dilettanti? assolutamente no! Poi se nella fase di ripartenza ci fosse un nuovo contagio, chi risponderebbe, anche legalmente? questo a qualsiasi livello, dal professionista al dilettante.

Andiamo avanti, giocare in casa e in trasferta; sanificare tutti i mezzi di trasporto o procedere singolarmente? e infine, anche se non è la parte finale, gli allenamenti. Il calcio non è uno sport individuale, comunque vada dalla Serie A, alla Prima Categoria, è sempre un gioco di gruppo e quindi, contatto; mantenere la distanza è follia. E a questo punto, non parlo della partita, direi solo fantascienza!

R.C.