La vita moderna ha portato l’uomo a compiere sempre lavori meno pesanti; la tecnologia, i sistemi computerizzati, lo sviluppo di macchine sempre più perfette hanno fatto si che le fatiche possono essere oggi effettuati con il minimo sforzo. Ma un fattore negativo lo riporta la nostra salute, in quanto con la forma di pigrizia mentale e fisica che ci trascina a prendersela “comoda”, nasce l’essere “sedentari”, vale a dire fare tutto con poca fatica, e che può far venire fuori una vera e propria malattia (ipocinetica, dal greco ipo=meno, chinesis=movimento). Siamo tutti interessati, adulti ma soprattutto bambini e adolescenti, che passano ore e ore col telefonino, tablet o computer e giochi e vari. Gli effetti della non attività fisica, provoca notevoli danni al nostro corpo, dall’aumento del grasso presente nell’organismo (obesità), dalla riduzione di calcio nelle ossa (osteoporosi), dalla diminuzione dell’efficienza dei muscoli e di tutti i meccanismi di riserva indispensabili al nostro organismo, soprattutto quando ci troviamo improvvisamente a dovere compiere uno sforzo, come ad esempio, d’emergenza o di pericolo. Dei casi molto regolari sono rappresentati da grandi e piccoli, magari in sovrappeso, che con la loro vita quotidiana non avvertendo disturbi, mangiano qualsiasi tipo di cibo, fumando e bevendo principalmente gli adulti, credendo di essere in buona salute; ma il tutto si scopre quando arriva un’imprevisto, come uno sforzo a cui non si è abituati, e il nostro corpo comincia lanciare malesseri, come ad esempio un’automobile che non si avvia, il telefonino che non apre internet. Si tratta di segnali (sintomi) che il nostro organismo invia alla nostra “sedentarietà” per avvertirci della nostra ridotta capacità di svolgere qualsiasi sforzo inatteso. La pratica di una attività fisica, come semplice divertimento o in forma agonistica, costituisce il modo più semplice per combattere la sedentarietà. In Europa vi sono oltre il 20% di persone in sovrappeso, e in Italia, più di un terzo della popolazione adulta (35,3%) è in sovrappeso, mentre una persona su dieci è obesa (9,8%); complessivamente, il 45,1% dei soggetti di età ≥18 anni è in eccesso ponderale.
r.c.
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