Mettersele, non mettersele, nel caso di quale tipo. Intanto farsele in casa con materiali di fortuna, o meglio comprarle in farmacia ma a prezzo triplicato; e poi non sapere come vanno usate perché se ti tocchi gli occhi senza lavarti le mani è inutile coprirsi bocca e naso; ma anche trovare quelle usa e getta ma non gettarle mai perché se poi le getti dove le ritrovi e quindi seguire complicate procedure per disinfettarle ogni volta. Insomma che fare? Le dobbiamo mettere o no?
All’inizio di questa storia, quando la pandemia era solo una epidemia, l’Organizzazione mondiale della sanità disse ufficialmente: chi sta bene e non è in contatto con persone infette, non deve usarle. E il nostro Istituto Superiore di Sanità fece lo stesso ovviamente. Quell’indicazione sta ancora lì, sui siti ufficiali. Però poi le cose hanno preso una direzione che in pochi avevano previsto, il numero dei contagi ufficiali è esploso, supera i 10 milioni solo per l’Italia. Dieci milioni sono tantissimi: ne fanno parte anche quelli senza sintomi, positivi e contagiosi a loro insaputa. I più pericolosi. Potremmo essere noi stessi. O i nostri vicini. O quelli in fila con noi al supermercato.
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E così nel frattempo mascherine di ogni tipo sono spuntate ovunque. Le persone se ne sono infischiate delle indicazioni ufficiali e hanno iniziato a metterle, supportate da un bel numero di scienziati che sono usciti allo scoperto e hanno detto: servono, anche se non sono perfette, anche se fate errori a qualcosa servono comunque. E lo stesso hanno detto i medici cinesi in prima linea a Wuhan, ascoltatissimi per ovvie ragioni.
Lunedì l’Organizzazione mondiale della sanità ha ribadito il punto: non c’è nessuna prova che le mascherine servano se uno sta bene. Ma chi lo sa davvero di stare bene? Chi ne ha la certezza? Arrivati a questo punto indossarle ha senso.
Fonte: la repubblica