Messaggio del Presidente regionale al sistema calcistico siciliano
In questo momento particolarmente delicato della Stagione Sportiva avverto l’esigenza di rivolgermi a tutto il sistema calcistico siciliano per ricordare che lo Sport ed il calcio sono strumenti essenziali di crescita collettiva che non vanno considerati soltanto in un’ottica di competizione. Certo i risultati costituiscono l’essenza di un movimento importante quale è quello calcistico ma l’agonismo e la competizione non possono essere preminenti rispetto ad una cultura sportiva che deve essere inclusiva e declinata verso valori che per noi sono e devono rimanere irrinunciabili.
Ecco perché nel momento in cui nelle varie competizioni si decidono i destini di ciascuno è necessario acquisire coscienza del proprio ruolo ed esercitarlo con rigore e senso di responsabilità. Assisto, purtroppo, sempre con maggiore stupore e crescente perplessità, ad iniziative che, anziché abbassare i toni e stemperare le tensioni, contribuiscono ad innescare veri e propri meccanismi che determinano confusione e disordine.
In tale contesto l’uso inappropriato dei cc.dd. “social”, unitamente a momenti comunicazionali veramente impropri e fuori luogo, nella maggior parte dei casi privi, altresì, di fondamento, oltre a gettare discredito ed ombre sulla nostra attività, possono correre il rischio di determinare reazioni incontrollate da parte delle tifoserie alle quali arrivano messaggi oltremodo devastanti.
L’invito che rivolgo a tutti è di abbassare i toni e mantenere un profilo adeguato e degno di chi partecipa ad una competizione che prima di tutto si definisce “sportiva” e che richiede assolutamente e senza alcuna ombra di dubbio, rispetto delle persone, dei ruoli e delle regole sempre ed in ogni circostanza. Ciò con particolare riferimento a tutti i protagonisti di questo meraviglioso giuoco, ribadisco giuoco, che è il calcio siano essi dirigenti, che calciatori, che tecnici, che arbitri.
Ciascuno di noi, nel proprio ambito, è chiamato ad esercitare il proprio ruolo nella consapevolezza che questo deve essere caratterizzato da buon gusto, saggezza e senso della misura.
Per quanto mi riguarda, proprio per evitare quanto sopra sottolineato e perché esiste una misura in tutte le cose, i latini direbbero “est modus in rebus”, profonderò ogni energia per promuovere sempre di più una diversa cultura dello sport, allontanando i fautori della cultura del sospetto, specie quando questa è basata su mera fantasia, nella convinzione che l’inversione culturale sia la via principale da seguire per educare ancora di più ad un diverso approccio alla pratica sportiva.
Rimane, tuttavia, scontato che qualunque atto inappropriato sarà valutato nella maniera più opportuna e se necessario inviato ai competenti Organi Disciplinari.
Certo che ciascuno, nell’ambito delle proprie competenze e responsabilità, comprenderà il senso di questa missiva e nella convinzione che vorrete accogliere con la giusta attenzione questa mia desiderata, colgo l’occasione per salutarVi tutti affettuosamente.
Sandro Morgana