Nel DPCM alla firma, cambiati alcuni punti, senza non poche sorprese. Diverse le modifiche rispetto alla bozza anticipata, come si legge in un articolo del Corriere dello Sport. Chi si aspettava il ritorno alla normalità, è rimasto deluso. La ripresa per il calcetto e degli sport da contatto con via libera dal lunedì 15 giugno è saltato; da più parti nel Governo e dagli scienziati, a quanto pare sarebbero stati fatti sollevati dubbi e sarebbero state fatte pressioni per il rinvio di queste aperture, per ragioni legate al distanziamento fisico difficile da rispettare e ai numeri del contagio. Così il ministro dello sport Vincenzo Spatafora: << Avevo proposto una norma molto prudente che pur differenziando per Regioni, avrebbe consentito la ripresa dello sport di contatto, ma il Consiglio dei Ministri ha ritenuto che fosse troppo presto>>. Il tutto era condizionato da una postilla: che ogni attività che deve ripartire lo faccia a “condizioni che le Regioni e le provincie autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle attività con l’andamento della situazione epidemiologica”.Infatti una ordinanza dell’Abruzzo, aveva riscritto le regole degli sport di squadra, con queste condizioni: era stato imposto il divieto assoluto di sputare o starnutire a terra, possibile farlo solo in un fazzoletto. Recuperare il pallone solo tramite “intercetto” e non col contrasto, vietate le scivolate e la marcatura ad uomo. A protezione della propria porta ammesso solo difesa a zona, per ovviare a “mucchi selvaggi” in area. Questo si legge nel quotidiano “La Verità”.
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