Psicologia dello sport: rapporto tra sport, famiglia, scuola, allenatore, genitori e allievi.

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Al via la prima delle riunioni che la scuola calcio d’Élite, Asd Città di Trapani calcio, si è programmata di svolgere nell’anno calcistico 2018/19. Ospitati nella sala riunioni del CONI di Trapani, la dottoressa Marilena Marrone, psicologa con indirizzo in psicologia clinica, ha brillantemente esposto in maniera chiara e comunicativa al numeroso pubblico presente, un argomento interessante di psicologia dello sport relativo ai rapporti che intercorrono tra il “calciatore” e tutti quelli che si confrontano con lui durante la sua crescita: famiglia, scuola, allenatore e genitori.

Modulatore dell’incontro il dott. Giacomo Rodriquenz, vice presidente del Città di Trapani, che ha innanzi tutto ringraziato la prof.ssa Elena Avellone, presidente delegato del Coni di Trapani, per l’ospitalità concessa, e Paolo Cusenza che ha portato i saluti di Bruno Lombardo, presidente delegato FIGC di Trapani e poi introdotto la dott.ssa Marrone ringraziandola per la sua presenza e ricordando agli astanti che la stessa collabora con il Città di Trapani ormai da parecchi anni.

La Dott.ssa Marrone ha evidenziato come la psicologia dello sport rivolge la propria attenzione non solo al conseguimento di un obiettivo agonistico ma alla relazione tra pratica sportiva e miglioramento della qualità della vita nelle diverse fasi dello sviluppo.

Ha poi evidenziato le relazioni che si vengono a creare, di tipo verticali e di tipo orizzontali. Mentre nelle prime (verticali) il bambino le crea con persone che hanno un potere ed una conoscenza superiore alla sua (gli adulti), nelle seconde (orizzontali) si creano con i “pari” cioè con persone che hanno lo stesso potere sociale che permettono di attuare comportamenti collaborativi ed anche competitivi. Tra le relazioni verticali (nel rapporto allenatore – allievo) l’allenatore non si deve limitare all’aspetto tecnico calcistico ma a questioni più importanti come la motivazione della crescita e dell’autostima.

Nello stadio scolare (dai 6 anni in poi) la dott.ssa Marrone ha specificato come avviene la nascita della partecipazione sociale, selezione dei compagni e dei gruppi, non casuale ed esclusivamente dello stesso sesso. Nell’adolescenza, invece, si formeranno gruppi più importanti che contribuiranno alla formazione identitaria dell’individuo.

Punto importante toccato nella trattazione è stato quello relativo all’accettazione o meno, nella relazione tra pari, del bambino che si ripercuote sull’adattamento e sulla sua salute mentale (bambini accettati, rifiutati e ignorati).

Infine, la relazione si è rivolta al rapporto tra genitori e sport, il ruolo (sostegno e guida) del genitore senza però sovrapporsi o sostituirsi alla figura dell’allenatore. Di seguito la dottoressa ha evidenziato 5 comportamenti che il genitore nello sport dovrebbe evitare o cercare di controllare: Desiderare un figlio campione, essere iperprotettivi, cercare di controllare (sostituirsi al bambino nelle scelte o decidere per lui), aspettarsi la perfezione e infine sostituirsi all’allenatore. Il genitore che serve nello sport dei propri figli dovrebbe caratterizzarsi per presenza, partecipazione ed interesse non eccessivi ed invasivi, si mostri orgoglioso per quello che il figlio riesce a fare, lo aiuti a modulare le emozioni, promuova un corretto agonismo e che collabori e si fidi del lavoro dell’allenatore.

Ha preso poi la parola il prof. Pino Toucro, direttore generale del Città di Trapani nonché responsabile della FIGC relativo al settore scolastico, evidenziando come la scuola sia cambiata negli ultimi anni rispondendo alle domande che i genitori gli hanno rivolto relativamente agli impegni (troppi) scolastici dei propri figli.

I saluti finali sono stati dati dal Presidente del Città di Trapani, Salvatore Tarantino che ha ancora una volta ringraziato i presenti e dato l’appuntamento al prossimo incontro che tratterà la Dieta Mediterranea e il Diabete nello sport.

G.R.

redazione-calciogiovanilesicilia