Sputo al Mister: analisi di un fatto da evitare

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Sputo al Mister: analisi di un fatto da evitare

Nel week-end sportivo del calcio giovanile, si è vissuta una sorta di “momentanea intolleranza” al gioco stesso. Sabato scorso, nel dopo partita Panormus vs Monreale, gara del campionato regionale U17 terminata 1-2, l’allenatore della compagine locale, Luca Russotto, con una dichiarazione spontanea, affermava di avere ricevuto uno sputo in faccia, da un giovane atleta della squadra avversaria, e che lo stesso proferiva la frase “chistu è per………”.  La notizia diventava virale, e la controparte, riferiva con un comunicato sui social, che non si è trattato di uno sputo, ma solamente “della frase fuori luogo citata nel comunicato”. 

A prescindere da come siano andati i fatti nel dopo partita, è sicuramente importante fare comprendere ai giovani, il rispetto per le persone “più grandi”; rispetto che purtroppo manca in tanti luoghi comuni. Pubblichiamo nuovi particolari per comprendere nel modo migliore il”fattaccio” e per cercare di mettere fine ad una situazione che fa male a tutto il mondo giovanile.

L’allenatore della Panormus, nel dopo gara è andato negli spogliatoi degli avversari a chiedere ai ragazzi di contenersi, della sincera gioia della vittoria, e per evitare un eventuale continuo alto schiamazzo, ritenendo pesante il “molto entusiasmo”, anche per i propri atleti. Quindi ci può stare la gioia dei ragazzi ospiti, e ci può stare che il Mister, ritornasse a chiedere di abbassare nuovamente i toni. La seconda richiesta avviene dall’esterno. Trovandosi il Mister nel vialetto dove la finestra dello spogliatoio dà all’esterno, quindi da una parte interno spogliatoio ragazzi, dall’altra esterno vialetto dove si trova il Mister, sempre attraverso la finestra, “la risposta è stata, da uno di loro, lo sputo seguito dalla frase come spiegazione”, come spiega lo stesso Mister. Quindi qui si consuma il “fattaccio”. Dall’altra parte, la società del Monreale dichiara di essere sempre presente e di battersi per avere un ambiente pulito. Luca Russotto, che nel passato è stato allenatore del Monreale, aggiunge “sicuramente una società non può essere giudicata per una grave mancanza di un suo tesserato”; la stessa società ha replicato “se la realtà è distante da quella che noi crediamo, non esiteremo a prendere provvedimenti e porgere le scuse”. 

Quindi alla fine dell’analisi del caso, costruito con “logica”, il migliore modo per chiudere una pagina triste del calcio giovanile, è forse, comunque, valutare certi atteggiamenti di alcuni giovani, e valutare la personalità di chi ha dato e continuerà a dare, al calcio giovanile.

rociprì

Il “fattaccio” iniziale. Clicca nello spazio bianco

Il comunicato della società, Monreale. Clicca nello spazio bianco