Ripresa del calcio: tante incognite lungo il campionato

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Il Vicepresidente AIC Umberto Calcagno, intervenuto alla trasmissione “Zona Cesarini” su Rai Radio1 Sport, ha documentato diversi argomenti.

Il campionato può ripartire ma rimangono ancora delle incognite su come si potrà portare a termine: “La nostra posizione” – ha aggiunto – “è sempre stata, se ci fosse la possibilità, di chiudere la stagione regolarmente con il format iniziale, anche per dare valore ai due terzi di campionato fin qui disputati e preservare l’aspetto sportivo. In caso contrario, fossimo costretti a playoff e playout, qualche problema ci potrà essere. Speriamo che anche Serie B e Lega Pro, che rispetto alla Serie A hanno anche tutto agosto per giocare, possano riprendere e concludere i rispettivi campionati: stiamo parlando del nostro mondo professionistico e dispiacerebbe che andasse a due velocità”.

A proposito di infortuni, in Germania alla ripresa del campionato si è registrato un preoccupante incremento: “In questa situazione” – ha commentato Calcagno – “chi può contare numericamente su più calciatori in rosa può essere avvantaggiato, come del resto accade sempre nel finale di stagione per infortuni e squalifiche, ma da parte degli staff siamo arrivati ad un livello di organizzazione e professionalità talmente elevato, che credo che tutti sapranno riadattarsi a questa situazione, che è eccezionale e così andrà trattata da un punto di vista medico e atletico”.

Nuove norme comportamentali anche nel rapporto con gli arbitri, niente proteste, nessun contatto: “Sono convinto che i calciatori attueranno tranquillamente le nuove disposizioni nei confronti dei direttori di gara” – ha proseguito. “C’è sempre un capitano che potrà andare a chiedere spiegazioni, ma credo che problemi non c’è ne saranno sotto questo profilo, abbiamo anche la serenità di valutare velocemente con il VAR qualsiasi situazione”.

Riguardo gli orari delle partite alla ripresa del campionato, ha ricordato che “abbiamo fatto una richiesta specifica alla Lega e speriamo di avere riscontro in proposito: è opportuno evitare lo slot del pomeriggio, perché chiediamo di andare in campo, ogni tre giorni, ad atleti sottoposti a stress e reduci da un lungo periodo di inattività. Dobbiamo evitare le alte temperature pomeridiane di giugno e luglio, che in Italia sono rilevanti, e credo sia interesse di sistema preservare i calciatori dal pericolo infortuni: ne risentirebbe anche lo spettacolo”.

Incognite anche sui contratti: “Purtroppo le norme di ammissione ai campionati, non votate da AIC e AIAC ma approvate in Consiglio Federale, non ci hanno dato una mano in questo senso: dare la  possibilità di procedere ad un ricorso a fine agosto su mancati pagamenti delle mensilità di marzo e aprile, e avere la possibilità comunque di iscriversi con tale ricorso in mano, non crediamo sia corretto. Ci deve essere certezza di essere pagati e di poter fare accordi, non si può pensare di mandare in campo i calciatori senza pagare loro gli stipendi. Oggi le norme, così come sono scritte, spingono ad andare verso lunghi contenziosi”.

Infine uno sguardo alla prossima stagione e al prossimo mercato: “Il calciomercato ripartirà con la nuova stagione e siamo tarati sul primo settembre. Ci sarà purtroppo un periodo più lungo di mercato aperto con il campionato in corso, e questo a noi non è mai piaciuto perché avere trattative in corso mentre si gioca non aiuta la serenità degli spogliatoi. Ma dobbiamo anche capire che non ci sono alternative, abbiamo lavorato tanto per far ripartire la macchina e speriamo di avere preso la strada giusta, nell’augurio che la curva epidemiologica migliori, non solo per il calcio ma per tutto il Paese“.

Fonte: AIC